Storia

Il fermento industriale che si respirava in quell’epoca ispirò Francesco Balli, Sindaco di Locarno. Con il motto Il progresso è affidato anche alle vie di comunicazione nacque la volontà di creare una nuova linea che unisse Locarno con Domodossola, attraversando le Centovalli e la Valle Vigezzo. L’obiettivo finale era quello di unirsi alle grandi opere ferroviarie già realizzate: la linea del San Gottardo e quella del Sempione. L’idea contagiò i sindaci della Valle Vigezzo e ben presto i consensi aumentarono. Venne formato un comitato esecutivo italo-svizzero che portò all’accordo per un progetto unico. Il desiderio di uscire dall’isolamento e di portare il progresso economico nella regione costituì uno stimolo per l’appassionata lungimiranza di coloro che ne vedevano, vitale, la possibilità. La loro tenacia e l’unione di forze tra la comunità locarnese e quella vigezzina, portò alla sua realizzazione.

Balli, Falcioni, Testore e Sutter furono i pionieri di questo sogno. Grazie ai loro generosi sforzi riuscirono a superare le difficoltà politiche, tecniche e finanziarie, trasformando il sogno in realtà. La ferrovia fu inaugurata il 25 novembre del 1923. Nelle descrizioni giornalistiche dell’epoca ricorrono sovente le espressioni come “arditissimi ponti”, “treno trasformato in una specie di acrobata gigantesco”, “praterie idilliache” e “altipiani erbosi”.

La linea, a scartamento ridotto, rappresenta in effetti un capolavoro dell’ingegneria civile, che ancora oggi ben si sposa con la natura incantevole delle due valli.

Dal 1923 ad oggi la ferrovia ha saputo costantemente rinnovarsi. Entro la fine del 2024 è prevista la messa in servizio di otto nuovi treni che sostituiranno l’attuale materiale rotabile. I nuovi convogli offriranno uno standard di costruzione elevato con maggiore comfort di viaggio.